Come funziona une psicoterapia?
Effetti non-specifici della psicoterapia: si tratta dell’impatto rassicurante che assumono tutte le relazioni ripetute regolarmente con altri esseri umani che ascoltano in modo benevolo e senza giudicare. Questi scambi puntano ad alleviare la sensazione di solitudine del paziente e a permettergli di formalizzare verbalmente quello che lo preoccupa, cosa che, già in sé, permette di diminuire e contenere l’ansia.
Effetti specifici di una psicoterapia: l’effetto specifico di une psicoterapia è quello che punta a rinforzare une parte della personalità cercando di svincolare il paziente da certi conflitti della psiche che sono alle origini dei sintomi.
Si tratta in genere di parti della personalità che si sono insufficientemente sviluppate o troppo precocemente, che il processo adolescenziale non è riuscito a riplasmare e che entrano in conflitto con altre parti della personalità più mature e sviluppate di sé stessi.
Questi conflitti che possono restare latenti per anni, possono ad un tratto “destarsi” al seguito di esperienze di vita particolari (lutti, passaggio in un’altra fase di vita), di traumi e perfino di eventi vissuti come positivi dal paziente (matrimonio, nascita di un figlio).
Il transfert sullo psicoterapeuta.
Quando si stabilisce il rapporto tra paziente e terapeuta, il quadro terapeutico favorisce il fatto che, per il paziente, il terapeuta diventerà progressivamente quello che personificherà la parte conflittuale della sua personalità (transfert). Questo fenomeno permetterà al paziente di capire in seduta cosa succede dentro sé stesso e soprattutto di sentirlo.
Quanto dura una psicoterapia?
Il tempo necessario nelle psicoterapie di tipo analitico è piuttosto lungo perché per lavorare col transfert bisogna dapprima che sia avvenuto un certo approfondimento del rapporto tra paziente e terapeuta e l’emergenza di una relazione che il paziente deve potersi figurare come resistente a l’emergenza di emozioni forti.
Il cambiamento psichico è comunque un’esperienza che può essere ardentemente desiderata ma anche temuta (un po’ come un salto nel vuoto) e il paziente necessita tempo per abituarsi a nuovi punti di riferimento. Cambiare vuole anche dire separarsi da vecchi schemi di funzionamento che sono lì da sempre, quindi è come perdere qualcosa di importante, è un lutto.
I cicli durante una psicoterapia.
Questo separarsi dai vecchi schemi di reazione e di pensiero non è naturalmente un lavoro che si può fare in una volta sola. Sono diversi i cicli necessari durante i quali questi schemi emergono nuovamente per potere essere sconfitti.
Questi schemi possono essere anche indispensabili a stabilizzare la personalità del paziente, per cui non devono essere messi in discussione alla svelta.
Esistono poi casi in cui questi schemi si rivelano indispensabili al funzionamento psichico del paziente e devono essere lasciati come sono. Questi aspetti vanno valutati in modo molto preciso dallo psicoterapeuta (primum non nocere).
Nell’ultimo caso si proporrà, piuttosto che una terapia analitica, una terapia di accompagnamento.
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